Quando si pianifica una gravidanza e durante il periodo della gestazione sono tante le domande che una donna continua a farsi; una delle più frequenti riguarda proprio la connessione tra prolattina e fertilità.
Prima di capire esattamente qual è la relazione che intercorre tra la prolattina e la fertilità è importante fare un passo indietro e comprendere con precisione il funzionamento dell’ormone responsabile della lattazione.
Cos’è la Prolattina o l’ormone lattogeno
La prolattina non è presente soltanto durante il periodo della gravidanza, ma è un ormone prodotto normalmente dall’ipofisi anteriore.
La prolattina quindi non si sviluppa soltanto nell’organismo femminile ma anche in quello maschile, ovviamente con determinate differenze.
Se nell’uomo, infatti, la prolattina è presente in piccolissime quantità, nella donna svolge un ruolo da protagonista sin dalla pubertà: l’ormone infatti non è determinante solo per la lattazione ma influisce anche nello sviluppo del seno ed è molto importante in tutto l’arco di vita di una donna, ma di questo te ne parlerò più avanti.
Proprio perché questo ormone è così fondamentale per l’equilibrio dell’organismo femminile, è necessario, soprattutto quando si ricerca una gravidanza, fare attenzione che i suoi livelli rimangano nella norma a causa della connessione tra prolattina e fertilità.
Quali sono i livelli normali della prolattina nell’arco di vita di una donna
Prima di allarmarti devi sapere che i livelli di prolattina cambiano durante la vita di una donna, per questo è normale che in alcuni periodi siano più alti e in altri più bassi.
Per esempio, dopo il parto, vista l’alta necessità di produrre latte materno, i livelli dell’ormone sono molto alti, a differenza del periodo fertile in cui tendono a essere più bassi.
Questa correlazione tra allattamento, livelli di prolattina e fertilità non è casuale e l’approfondirò nel dettaglio nei prossimi paragrafi. Prima però voglio darti qualche indicazione sui valori medi della prolattina durante l’arco di vita di una donna.
Tendenzialmente i valori medi di prolattina si suddividono in due categorie: quelli che riguardano le donne in gravidanza e quelli che riguardano le donne in età fertile.
Il dosaggio normale di prolattina nelle donne in gravidanza si aggira tra i 10-209 nanogrammi per millilitro, mentre per quanto riguarda le donne in età fertile le dosi normali sono tra i 2 e i 29 nanogrammi per millilitro.
Quando i valori ormonali superano questi numeri allora si parla di prolattina, una problematica che può causare problemi di fertilità.
Tutti i dettagli sulla connessione tra eccesso di prolattina e fertilità
Come già accennato, i livelli più alti di prolattina si hanno nei periodi che seguono il parto.
L’ormone durante l’allattamento è molto alto perché svolge un ruolo fondamentale nella produzione del latte, in questi mesi oltre all’innalzamento della prolattina nelle donne si verifica il blocco del ciclo mestruale.
La relazione tra l’innalzamento dei valori di prolattina e il blocco del ciclo mestruale non è casuale e, il suo manifestarsi durante alcuni periodi dell’arco di vita di una donna, determina una situazione problematica.
Nelle donne infatti, un eccesso di prolattina può provocare la sospensione del ciclo mestruale: il sollevamento dei valori della prolattina porta all’abbassamento dei valori di altri due ormoni (FSH e LH) che regolano l’andamento del ciclo mestruale femminile.
Nel dettaglio, a causa dell’iperprolattinemia, viene abolito il picco di LH che stimola l’ovulazione, di conseguenza si ha un calo estremo della fertilità.
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Come verificare i valori di prolattina
I valori di prolattina vengono misurati attraverso l’analisi degli esami del sangue. Tuttavia, nel caso di un risultato positivo, gli esami possono essere ripetuti per tre volte a distanza di mezz’ora per maggiore sicurezza.
Questo accade perché i valori di prolattina possono essere influenzati da stress, disturbi del sonno e sforzo fisico intenso.
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